Alfabetizzazione

 

Alfabetizzazione

 I governanti della seconda metà dell’Ottocento hanno dato vita a una cittadinanza comune tra gli abitanti, che si ritenevano ancora sudditi più che cittadini e si ritrovavano a seguire leggi necessarie ma impopolari. Le vie dell’alfabeto, ovvero la diffusione dell’istruzione in associazione a sentimenti patriotici, si sono individuate come idonee a creare un tessuto omogeneo con lo scopo di tenere insieme popolazioni che si sentivano più legate a vincoli locali che nazionali. Oltre alla scuola l’esercito rappresentò un fondamentale tassello per unificare i giovani italiani, perché offriva loro l’opportunità non solo di partecipare alla retorica patriottica. Ogni esperienza civile era infine ispirata alla sacralità della monarchia.



Dagli anni Trenta-Quaranta dell’Ottocento agli inizi del Novecento l’Italia compì un decisivo passo verso l’alfabetismo, allineandosi a quanto stava accadendo nei Paesi europei più sviluppati sul piano economico e civile. Il modello della società alfabeta diffusa anche a livello dei ceti popolari era iniziato da tempo, almeno a partire dal XVI-XVII secolo. Il primo censimento nazionale svoltosi al domani dell’Unità documentò l’ampiezza del fenomeno dell’analfabetismo. I sei milioni di italiani dichiarati “alfabeti” rappresentavano appena un quarto della popolazione. Nel 1901 gli analfabeti costituivano ancora circa il 50% della popolazione, ma erano prevalentemente persone anziane, però c’era ancora un gruppo di bambini che non frequentava o abbandonava la scuola. La forte valorizzazione dell’istruzione segnò un discrimine fondamentale che cambiò in modo irreversibile il rapporto con la scuola.

La lotta contro l’ignoranza si misurò con difficoltà di ogni genere, come l’arretratezza dell’economia, la povertà delle popolazioni, gli squilibri territoriali nella distribuzione delle scuole. Nella battaglia contro l’ignoranza furono messe in campo molte risorse e i ceti popolari percepirono l’utilità di saper leggere, scrivere e conteggiare, di conseguenza erano più invogliati ad inviare i figli a scuola. Parlare di alfabetizzazione significa considerare la molteplicità dei processi con cui ci si impadronisce del leggere, scrivere e far di conto, fenomeno che non si realizza solo nella scuola, ma si compie nelle varie iniziative.

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