Verso la società alfabeta

 

L’educazione e la modernità borghese

Nel XIX secolo si sviluppò in Europa un processo detto “società alfabeta”, cioè una società in cui tutti avevano la padronanza dei fondamentali elementi del sapere, come leggere, scrivere e far di conto. Questo processo fu un cambiamento importante per la vita sociale e produttiva dell’Europa. Con la realizzazione della nuova società venne coinvolta anche l’educazione, c’era infatti la convinzione che con la generalizzazione della scuola i bambini sarebbero diventati adulti all’altezza dei tempi. Quindi capaci di inserirsi nella vita sociale e produttiva in modo attivo, di sconfiggere ogni forma di superstizione e di condividere una visione laica dell’esistenza. Durante tutto il secolo ci fu una grande fiducia nell’educazione, nella scuola e nella pedagogia.



La questione del metodo: Johann Friedrich Herbart

Johann Friedrich Herbart è considerato il primo pedagogista, così come lo intendiamo al giorno d’oggi. È nato nel 1776 a Oldenburg, in Germania, da una famiglia colta. Era molto appassionato di Kant, di Pestalozzi. Lavorò come precettore in una famiglia svizzera, i Von Steiger, tra il 1797 e il 1799. 

Herbart concepiva la natura della pedagogia come un sapere dotato di una propria specificità, che si riferisce sia alla filosofia morale che alla psicologia. Il pedagogista riteneva che la coscienza umana fosse un processo che regola il flusso continuo di rappresentazioni, che possono oltrepassare la soglia della coscienza. secondo Herbart il corretto processo di apprendimento intellettuale e morale consisteva nella promozione ben collegata e graduale di rappresentazioni (concetti e valori base), per fare in modo che l'individuo abbia una conoscenza e una moralità. Tutto questo processo è detto dal pedagogista "istruzione educativa"

Per il metodo, Herbart si basa su Pestalozzi, ma anche delle sue esperienze personali come precettore. Il suo metodo consiste in un impianto generale e in una didattica specifica. Per l'impianto generale ci sono tre condizione operative: il governo, che è un ambiente ben organizzato dove i giovani sono assistiti nello studio e nell'esercizio fisico; la disciplina (o cultura morale), con la quale si dà un ordine etico utilizzando premi e castighi, ma anche l'intelletto; e infine l'istruzione, che consiste nel creare la moralità attraverso l'esercizio intellettuale. 

Nel metodo di Herbart ci sono anche precise prescrizioni per gli insegnanti, riguardanti l'insegnamento. Queste prescrizione si suddividono in quattro principi: la chiarezza, l'associazione, l'ordine sistematico e il metodo. L'insegnante deve essere chiaro nei confronti dell'allievo per favorire lo studio.    

Il metodo di Herbart rimase una semplice teoria pedagogica fino alla seconda metà dell'Ottocento, quando venne rilanciato da alcuni suoi allievi ed ebbe una grande fortuna. 

Il mutuo insegnamento

Nel periodo in cui Herbart sviluppava la sua pedagogia, si formò anche un altro metodo didattico detto "mutuo insegnamento". Il mutuo insegnamento nasce da Andrew Bell e da Joseph Lancaster, due educatori inglesi. Loro ebbero l'idea di utilizzare i loro allievi già alfabetizzati per aiutare i principianti. 



Nelle scuole mutue l'insegnamento si limitava alla lettura, alla scrittura e al calcolo, e per le bambine al cucito. Le lezioni si svolgevano in uno stanzone in cui gli allievi si raccoglievano in piccoli gruppi, guidati dal monitore. Solo questi imparavano dal maestro. 

I promotori dell'educazione popolare, solitamente liberali progressisti, credevano che l'insegnamento mutuo fosse un buon sistema per annullare la diffusione dell'analfabetismo e per migliorare le condizioni di vita dei ceti popolari. Quest'insegnamento però, produceva un sapere semplice e a base mnemonica, quindi le persone sarebbero rimaste in condizioni umili. 

Aristide Gabelli e la "lezione di cose"  

Aristide Gabelli è nato nel 1830 a Belluno ed è stato un pedagogista e un importante esponente dell'alta burocrazia ministeriale. Gabelli fu una personalità molto in vista nella vita scolastica della fine dell'Ottocento. Scrisse "Il metodo d'insegnamento nelle scuole elementari d'Italia", del 1880.
 

L'approccio scolastico di Gabelli era molto diverso da quello di Herbart, infatti lui si concentro di più sulla natura della scuola elementare, sulle sue finalità e sui compiti dei maestri. Gabelli proponeva il metodo intuitivo, che produceva un individuo capace di pensare con la propria testa e non a ripetere semplicemente a memoria.  

 





        



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